Nella notte del 17 luglio la fanteria ed i blindati israeliani hanno occupato il villaggio beduino di Um al Nasser, a nord della Striscia di Gaza, costringendo l’intera comunità a lasciare le proprie case.
La popolazione, tra i lanci dei missili, si è diretta in fretta verso il vicino campo profughi di Jabalia, come riparo d’emergenza. Nei giorni successivi molti di loro si sono diretti verso le scuole dell’UNRWA, sperando trovare supporto e un rifugio sicuro.
Alla preoccupazione di quei giorni si è aggiunta, domenica 20 luglio, la terribile notizia: il centro per l’infanzia “La Terra dei Bambini” è stato distrutto. Notizia confermata con il comunicato dell’ONG milanese Vento di Terra, nostro partner di progetto.
All’interno del centro per l’infanzia si trovava un ambulatorio pediatrico, realizzato da Kenda Onlus in partenariato con l’ONG Vento di Terra, il Palestinan Medical Relief Society, la Municipalità di Um al Nasser e grazie al sostegno dell’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia.
L’ambulatorio pediatrico, attivo dal novembre 2013, ha realizzato attività di screening, fornito le cure mediche di base e avviato corsi di igiene sanitaria per i 130 bambini e per tutte le famiglie che quotidianamente utilizzavano la struttura.
Per il suo funzionamento sono state assunte due infermiere, le quali hanno avuto anche l’opportunità di incontrare la Presidente della Camera Laura Boldrini, in visita al centro nello scorso dicembre.
All’interno di quella stanza insegnavamo ai bambini a tagliare le unghie, a lavare correttamente le mani prima di mangiare, a non raccogliere cibo dalla strada, a medicare e ripulire una ferita. Gesti apparentemente semplici che si rivelavano però fondamentali per prevenire infezioni più gravi. Quella stanza dalle pareti bianche, quel lettino, quelle tende, quel piccolo sogno è ora raso al suolo. Ad oggi anche i report inviati dalle nostre infermiere, contenenti i dati dei pazienti e le attività svolte, parlano del progetto come di qualcosa che appartiene ormai al passato.
Tutti noi di Kenda in questi mesi abbiamo lavorato sodo per raccogliere i fondi e far funzionare al meglio le attività: abbiamo stampato un calendario a fumetti, organizzato cene sociali, lotterie, mostre fotografiche, etc.; siamo stati presenti con banchetti per la raccolta fondi in tutto il territorio regionale. Tantissime persone hanno conosciuto il progetto e subito si sono attivate per sostenerlo.
A tutti coloro che hanno creduto e sostenuto il progetto noi vogliamo dire che continueremo la nostra missione con lo stesso impegno: costruire insieme ponti di pace attraverso progetti di cooperazione e solidarietà internazionale.
Se distruggeranno questi ponti, noi, grazie al vostro aiuto, ne costruiremo di nuovi.
Kenda Onlus