Questo meraviglioso viaggio ci ha dato la possibilità di conoscere un uomo dolce e intelligente di nome Babacar, il nostro mediatore culturale diventato nostro caro amico. Attraverso i suoi occhi questa terra è rimasta nel nostro cuore come la terra della teranga ovvero dell’ospitalità, la terra dei sorrisi bianchissimi dei bambini scalzi, la terra dalle grande forza di volontà di uomini e donne, in un tempo scandito non dalle lancette di un orologio ma da ritmi umani e naturali.
Lasciamo qui il nostro cuore, il ricordo di un viaggio di nozze sui generis, tante coccole ai bambini dell’asilo, sorrisi e lacrime di tubap (noi uomini bianchi).
Foto e testo di Sabrina Lessa e Mattia Antonio Fuso
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